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Il processo della digestione

La digestione nell'uomo

I processi che permettono l'assimilazione dei cibi, sono costituiti da decine di reazioni chimiche che nel loro insieme prendono il nome di digestione. La digestione avviene mediante processi meccanici e chimici. Con la digestione meccanica le grosse parti di cibo, attraverso l'azione di masticamento dei denti, vengono sminuzzate in frammenti più piccoli che poi sono impastati vigorosamente mediante i movimenti del tubo digerente. Questi trattamenti non provocano cambiamenti nella composizione molecolare del cibo, ma hanno la funzione di rendere più rapida ed efficiente la successiva digestione chimica operata dai succhi gastrici prodotti dalle ghiandole dislocate lungo il canale digerente. L'azione chimica dei succhi digestivi è dovuta al contenuto di enzimi che agiscono sul cibo già sminuzzato e lo trasformano in molecole atte ad entrare all'interno delle cellule. Senza questa trasformazione l'assorbimento non sarebbe possibile. Nonostante la presenza degli enzimi, non tutto ciò che viene ingerito è assimilabile. ciò che non viene assimilato è convogliato verso l'esterno, dove viene eliminato sotto forma di feci.

Il processo della digestione inizia quindi nella cavità orale, nello stomaco e nella prima parte dell'intestino tenue e  ha il compito di trasformare i principi alimentari in modo che, giunti nell'intestino tenue, possano essere assimilati dall'organismo.

Nella cavità orale gli amidi subiscono una prima scissione in carboidrati più semplici grazie all'enzima ptialina, contenuto nella saliva. Il bolo, ovvero boccone lubrificato e appallottolato viene spinto dalla lingua verso la faringe e quindi attraverso l'esofago giunge nello stomaco. Nello stomaco le proteine subiscono una parziale disgregazione per mezzo del succo gastrico e dell'acido cloridrico. Qui vi è la formazione di una poltiglia  chiamata chimo che, attraverso il piloro, passa nell'intestino tenue. I tempi di permanenza nello stomaco variano in base alla quantità e alla natura dei cibi ingeriti, si può arrivare anche a più di cinque ore. nell'intestino tenue avviene la trasformazione del chimo in chilo.

Nel duodeno, la prima parte dell'intestino tenue, la decomposizione dei carboidrati, delle proteine e dei grassi viene completata quasi del tutto, per merito dell'intervento degli enzimi contenuti nel succo pancreatico e intestinale.

La scissione definitiva avviene nella seconda parte dell'intestino tenue, il digiuno, per mezzo degli enzimi contenuti nelle pareti dei villi che tappezzano l'intestino. I villi sono minuscole escrescenze di forma conica, alte circa 1 millimetro, all'interno delle quali passano i capillari e un vaso linfatico. Nei villi si conclude la digestione dei principi alimentari, che da questo momento chiameremo più propriamente principi nutritivi e così se ne attua l'assorbimento.

Il processo digestivo viene portato a compimento nella parte terminale dell'intestino tenue, l'ileo, e nell'intestino crasso  che si distingue in cieco, colon, sigma e retto. I residui della digestione, nel retto, si arricchiscono di muco che ne favorisce l'espulsione attraverso l'ano. Gli avanzi intestinali di un pasto vengono mediamente eliminati per un terzo dopo un giorno, per due terzi dopo due giorni e completamente dopo quattro giorni.

Approfondimenti sulla digestione

La digestione nel primo tratto del canale digerente
La digestione nello stomaco
La digestione nell'intestino
L'Assorbimento

Per saperne di più

Come è fatto il tubo digerente e come funziona?
Cosa succede lungo l'esofago?
Qual'è la prima stazione di arrivo del cibo?
Quanto dura il processo di digestione?
Quale organo permette l'assimilazione del cibo?
Dove si conclude la digestione?


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